martedì 15 settembre 2009

L’impaginatore è un giornalista? La Cassazione dice sì

Anche il grafico crea notizia
di Laura Longo

Guai a chi dice che un impaginatore non è un giornalista! Dovrà rimangiarsi quello che dice. La sentenza della Cassazione n. 14913 del 25 giugno 2009 parla chiaro: «anche le mansioni di grafico-illustratore possono essere ritenute di natura giornalistica per la loro creatività».

Il giornalista è innanzitutto un creativo

È noto a tutti che manca un’attuale definizione di “giornalista”: l’ultima legge professionale a cui si può fare riferimento è quella del 1963. Una normativa decisamente retrò, se consideriamo il fatto che dagli anni ’60 a oggi il mestiere ha assunto notevoli sfacciature.Una caratteristica però è rimasta peculiare dell’attività giornalistica: la creatività.Può definirsi infatti giornalista colui che provvede alla raccolta, all’elaborazione o al commento delle notizie destinate a essere oggetto di comunicazione attraverso un messaggio scritto, verbale, grafico o visivo.Dunque anche l’attività di impaginatore è da considerarsi attività giornalistica. Il grafico determina le modalità per comunicare la notizia, scegliendo, per esempio, se riferirla in parte o se metterla in prima pagina, decidendo il carattere tipografico da utilizzare per conferirle il giusto risalto.Quando si parla del mestiere di giornalista, bisogna applicare alla professione una nozione elastica perché è essa stessa in rapida trasformazione. Non solo oggi è cambiata l’ordinaria concezione di giornalismo, ma anche lo stesso modo di concepire, fare e leggere un giornale.

Il giornalismo è in continua evoluzione

In questi ultimi decenni sono affiorate nuove tecniche linguistiche e narrative (a esempio il new journalism, l’inside story, la tecnica oggettiva, ecc.) e sono emersi nuovi giornali – da quello tradizionalmente inteso come periodico (quotidiano, plurisettimanale, settimanale, quindicinale, mensile, bimestrale, trimestrale), riprodotto a stampa oppure in parte stampato e in parte manoscritto (giornale murale) fino al giornale illustrato come il reportage fotografico, al giornale parlato a mezzo radio, a quello parlato e veduto a mezzo televisione, per finire, con i notiziari informatici quali il televideo, il “giornale telematico”.

Infografica: un misto di testo scritto, immagini e grafici

Ma c’è di più. Ai giorni nostri è cambiata la visualizzazione della notizia. Per “visualizzazione” si intende non solo l’immagine fotografica/cinematografica (definiti i mezzi “classici” per fare giornalismo essendo oramai inconcepibile un giornale senza fotografie o un telegiornale senza immagini), ma anche la recente frontiera dell’informazione visualizzata con la metodologia dell’infografica. Una tecnica che ha l’obiettivo di catturare immediatamente l’attenzione del lettore sintetizzando la notizia in un mix originale di testo scritto, immagini e grafici.Il tradizionale rapporto tra testo scritto e immagini risulta capovolto. Ovviamente a favore delle immagini dove il testo funge da supporto e completamento delle stesse immagini. Anzi, in alcuni casi, può addirittura accadere che l’unico modo per dare una chiara rappresentazione della notizia e evitare spiegazioni tediose (come le elencazioni di dati) sia proprio il ricorso alla tecnica dell’infografica.In un minuto l’occhio del lettore, addestrato ormai alla comunicazione televisiva e elettronica, capta tutte le informazioni essenziali per sapere ciò che è accaduto, con la stessa rapidità, forse anche maggiore, di come potrebbe apprenderle dalla televisione.

L'impaginatore sintetizza la notizia in una rielaborazione originale

Conclusioni. L’infografica quando svolge una funzione informativa, deve a pieno titolo rientrare nella cerchia dell’informazione giornalistica. Per questa ragione gli impaginatori, nel momento in cui sottopongono la notizia a una rielaborazione originale e creativa, sintetizzandola in un mix di testo scritto, immagini e grafici, cosicché il lettore più distratto o frettoloso possa rapidamente ricavarne tutti gli elementi essenziali per la comprensione del fatto, debbano considerarsi giornalisti a tutti gli effetti.

tratto da: Ripensandoci

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